Quando si parla di addestramento il primo pensiero che ci viene il mente è il cane. Ma anche un gatto può essere addestrato, con le giuste tecniche e una buona dose di pazienza.

Addestrare il gatto: difficile, ma non impossibile

Il gatto è un animale poco incline all’addestramento, in quanto ha un carattere molto indipendente, Per questo puntare sulla disciplina significa perdere in partenza; i felini non rispondono alle punizioni, come potrebbe essere per un cane, fermo restando che anche questa tecnica dev’essere condotta nel rispetto dell’animale.

Utilizzare il cibo come premio

gatto addestratoTeniamo conto che un gatto già istintivamente risponde a un nostro comando quando, ad esempio, lo chiamiamo scuotendo i croccantini. Quel rumore il gatto ha imparato a riconoscerlo e ogni qual volta lo ripetiamo il nostro gatto accorre velocemente. Per insegnare al nostro amichetto a rispondere ad alcuni nostri comando utilizziamo però un cibo particolare, con odore forte, come può essere un bocconcino ai gamberi, del prosciutto o della carne. Non i normali croccantino quindi. Alcuni bocconcini da addestramento li possiamo comprare anche online su siti specializzati come ad esempio su Perbaffo.

Naturalmente il gatto va addestrato quando a fame e quando lo vediamo particolarmente predisposto. Bastano pochi minuti da dedicargli, altrimenti si stufa subito e non ci seguirà più. Mai forzare la mano e se vediamo che non ne ha voglia, meglio desistere e riprovarci in un secondo momento. Non siamo noi che decidiamo il momento, è lui che ci asseconderà se ne ha voglia.

Questo è un principio che dobbiamo ben comprendere se vogliamo ottenere dei risultati, altrimenti perderemo solo tempo e indispettiremo il nostro piccolo amico.

Insegnare al gatto a rispondere al suo nome

Un primo esercizio è quello di insegnargli a rispondere quando lo chiamiamo. Tenendo in mano il suo bocconcino preferito lo chiamiamo e quando si avvicina facciamo dei piccoli passettini all’indietro facendoci seguire. Ripetendo questo esercizio aumentando la distanza riusciremo a chiamarlo alla fine anche quando sarà in un’altra stanza. Possiamo associare al nome anche un suono particolare, ad esempio un battito di mani, in modo che impari anche a distinguere questo gesto quando lo chiamiamo.

Insegnare al gatto a sedersi

Questo è già un esercizio un po’ più difficile da fare. Dobbiamo far capire al gatto che, quando diciamo la parola “seduto” lui dovrà eseguire il nostro comando. Sempre utilizzando il suo bocconcino preferito, avviciniamolo al suo muso, non troppo in alto per evitare che si alzi sulle zampe posteriori per raggiungerlo. A questo punto gli diamo un colpettino sul sedere e facciamogli seguire il bocconcino con lo sguardo. Il gatto tenderà a sedersi. Naturalmente non sarà un esercizio che eseguirà a primo colpo, bisognerà fare vari tentativi ogni giorno.

Batti il cinque

Per insegnare al nostro gatto a dare la zampina escogitiamo un piccolo trucchetto. Utilizziamo una bacchetta con qualcosa di particolare legato all’estremità, come ad esempio una piuma. Avviciniamogliela e ogni volta che proverà a colpirla con la zampa noi diciamo “qua la zampa” e lo ricompensiamo col bocconcino. Man mano sostituiremo la bacchetta con la nostra mano ripetendo sempre le stesse parole e solo dopo utilizzando il bocconcino.

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