La lince dei Balcani: un equilibrio precario

 

La Lynx lynx balcanica, comunemente nota come lince dei Balcani, sottospecie del ramo eurasiatico, è da molto tempo in via d’estinzione: stanziale sui monti di Macedonia ed Albania ad oggi non se ne contano più di 40 esemplari.

Numerose sono le organizzazioni ambientaliste che, specialmente nell’ultimo periodo, si sono mosse a garantire la protezione di questo solitario carnivoro.

Grazie al loro intervento massiccio questo felino sembra aver raggiunto una condizione di equilibrio: continue minacce sembrano, però, voler minacciare questa sottile tranquillità.

 

Lo sfruttamento idroelettrico: ecologia o business?

 

Sono molti anni, infatti, che enti internazionali hanno sviluppato la tendenza ad espandere i propri interessi nello sfruttamento del settore idroelettrico: usufruendo di finanziamenti, anche piuttosto ingenti, volti a finanziare le cosiddette energie rinnovabili, sono state costruite dighe, ed infrastrutture che, alla fine dei conti, poi tanto verdi non sono.

 

Mavrovo l’ultimo rifugio della Lince dei Balcani

 

Questi impianti, una volta dismessi, vengono abbandonati restando eco-mostri in mezzo a scenari spesso, altrimenti, incontaminati; inoltre ad essere modificato non sembra tanto il reddito pro capite delle zone interessate (motivazione spesso addotta per giustificare gli interventi in questo settore): purtroppo è, invece, l’ecosistema a farne le spese e ad essere rovinato in modo, spesso irrimediabile.

 

Mavrovo la casa della lince dei balcani è per il momento l’unico rifugio sicuro

 

Da qualche tempo l’area montana sita tra Macedonia ed Albania è diventata il campo di battaglia tra animalisti ed investitori: infatti è in atto un piano di sviluppo volto a costruire qualcosa come 2000 dighe nella regione.

Quando gli ambientalisti hanno capito che una di queste sarebbe stata collocata nel macedone Parco nazionale di Mavrovo (con un progetto da 100 milioni di euro) hanno fatto appello con veemenza alla ″Convenzione di Berna″ che regola la tutela dell’ambiente su scala europea.

Infatti, il progetto idroelettrico andrebbe a minare l’habitat naturale della lince dei Balcani, condannandola ad estinzione certa.

La ″Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo″ ha avuto a questo punto le mani legate e ha dovuto ritirare il proprio cospicuo finanziamento: per il momento la lince sembra salva.

Però questa spada di Damocle resta ancora sospesa sul resto della regione.

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